Si svolgerà venerdì 16 febbraio alle 19.00, presso la Sala Lizzani nel complesso di San Domenico a Fondi, la presentazione del libro “Il potere segreto – perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks”.
Il volume, firmato dalla giornalista Stefania Maurizi, approfondisce uno dei temi a più alto impatto mediatico, come le inchieste sui segreti di stato e gli intrighi internazionali degli ultimi anni.
La presentazione del volume, organizzata dall’AssociAzione di Cultura Politica “Obiettivo Comune” e della sezione intercomunale ANPI di Fondi “Pietro Ingrao” e prende luce anche grazie al patrocinio del Parco naturale regionale del Monti Ausoni e del Lago di Fondi e del comitato per la Casa della Cultura, prevede la presenza anche dell’autrice del volume.
Oltre alla stessa Maurizi prenderanno la parola il presidente di Obiettivo Comune Davide Fiore, Domenico Bartolomei per l’Anpi e Alessandro Gionta per l’introduzione sul tema. Ad intervistare l’ospite d’onore sarà Valerio Iannitti.
Il volume è edito dalla casa editrice Chiarelettere e si inserisce negli eventi in calendario nel 2024, durante il quale Obiettivo Comunque celebra i 10 anni di attività.
IL LIBRO
Nella cella di una delle più famigerate prigioni di massima sicurezza del Regno Unito, un uomo lotta contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra che da oltre un decennio lo vogliono distruggere. Non è un criminale, è un giornalista. Si chiama Julian Assange e ha fondato WikiLeaks, un’organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttando le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini ma per nascondere crimini e garantire l’impunità ai potenti. Non poteva farla franca, doveva essere punito e soprattutto andava fermato. Infatti da oltre dieci anni vive prigioniero, prima ai domiciliari, poi nella stanza di un’ambasciata, infine in galera. È possibile che a un certo punto venga liberato, oppure rimarrà in prigione in attesa di una sentenza di estradizione negli Stati Uniti e poi finirà sepolto per sempre in un carcere americano. Con lui rischiano tutti i giornalisti della sua organizzazione. L’obiettivo è distruggerli e farlo in modo plateale.
Stefania Maurizi è l’unica giornalista che ha lavorato fin dall’inizio, per il suo giornale, su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stretto contatto con Julian Assange, incontrandolo molte volte. Ha contribuito in maniera decisiva alla ricerca della verità, citando in giudizio quattro governi – gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Svezia e l’Australia – per accedere ai documenti del caso. Gli abusi e le irregolarità emersi da questo lavoro d’inchiesta sono entrati nella battaglia legale tuttora in corso per la liberazione del fondatore di WikiLeaks.
In queste pagine ripercorre tutta la vicenda, con documenti inediti, una narrazione incalzante e sempre puntuale. La storia di una vendetta silenziosa ma feroce. Un libro cruciale su un caso decisivo del nostro tempo.
“Questo è un libro che dovrebbe farvi arrabbiare moltissimo.
Se crediamo di vivere in una democrazia,
dovremmo leggere questo libro.
Se ci sta a cuore la verità e una politica onesta,
dovremmo leggere questo libro.”
Dalla prefazione di Ken Loach
“Il potere segreto è veramente un libro straordinario,
risultato di anni di lavoro su una vicenda che tutti
hanno abbandonato ma che invece
ha molto da raccontarci: il caso Julian Assange.”
Riccardo Iacona, giornalista e conduttore di Presadiretta
L’AUTRICE
Stefania Maurizi è una giornalista d’inchiesta. Dopo aver lavorato per molto anni per “L’Espresso” e “la Repubblica”, oggi si occupa di servizi di inchiesta per “il Fatto Quotidiano”. È sicuramente tra i maggiori esperti in merito ai documenti segreti di WikiLeaks su cui ha a lungo indagato, rivelando anche il possibile accordo confidenziale tra il governo degli Stati Uniti e la famiglia di Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano ucciso in Pakistan da un drone americano. Vanta anche la conquista di diversi premi giornalistici, tra cui la Colomba d’Oro dell’Archivio Disarmo.